L’artista Minotto è una bella sorpresa. Inserito nel filone naturalista e post impressionista veneziana, prende ispirazione e spunto da quella bella schiera di artisti che a Venezia contava personalità come Neno Mori, Carlo Dalla Zorza, Marco Novati , Seibezzi, Domestici e tanti altri attivi dagli anni trenta agli anni ottanta del Novecento. E’ una linea di espressione artistica che a partire dagli anni 50 in poi patì l’avvento delle avanguardie artistiche che, a parte l’esperienza futuristica , in Italia poterono prendere piede solo a partire dal secondo dopoguerra. Ma l’arte naturalistica non è mai morta. E molte sono le persone che hanno continuato a produrre e amare comunque la pittura di paesaggio . Il tempo è galantuomo diceva l’adagio…e ora che siamo inoltrati nel 3° millennio capiamo quanta straordinaria umanità abbia potuto esprimersi comunque, superando i tempi delle ideologie, delle supposte rivoluzioni con semplicità, coltivando l’arte e la bellezza con la pratica della pittura di paesaggio.
I soggetti preferiti da Minotto sono paesaggi, angoli di natura o di verde urbano scelti con affetto, semplici soggetti, non eclatanti, rivelano i sentimenti dell’artista
Incline a trovare il bello non nei luoghi deputati, luoghi storici o di meraviglia, dei quali la nostra regione eccelle, eclatanti si ma un po’ scontati, ma nei luoghi del quotidiano, quelli che l’artista vede e vive, che eleva, dei quali ci svela la segreta bellezza.
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