venerdì 1 luglio 2011

Franco Batacchi

Franco Batacchi, sebbene sia un artista che vive immerso pienamente nel suo tempo, per il suo modo di concepire e vivere l’Arte si avvicina allo status di un artista d’epoca rinascimentale. Quello era un periodo in cui l’uomo d’arte era prima di ogni altra cosa un uomo di pensiero e di cultura che applicava le sue capacità creative con metodo e regole consolidate, su tutto ciò che coinvolgeva il suo interesse culturale. Una dimensione spirituale quindi, che era ed è, soprattutto ai nostri giorni, indispensabile per il vero artista e sintetizza da Batacchi stesso, che possiede questa predisposizione, come una fusione tra spirito, tecnica e continua ricerca. Di tale dimensione se ne trova conferma gettando anche una sguardo sua biografia: da giovane apprendista impara i segreti e le regole della pittura nella bottega del padre, per poi consolidarsi sia come artista, diviso tra pittura e scultura, sia in qualità di critico affermato con varie pubblicazioni, tra cui una monografia su Tony Benetton, e un volume dal titolo “Comprendere L’arte Contemporanea”. E chiaro perciò che il realismo e la tradizione pittorica del tonalismo veneto degli inizi, lentamente, grazie alle sue poliedriche attitudini, alle sue esperienze internazionali (è professore alla Costantinian University di Cranston nel Rhode Island, U.S.A.) e a una costante euresi, si trasformano in un a nuova e originale concezione che lo vede lontano sia dal vuoto realismo-cartolina, sia dalla mera provocazione contemporanea priva di progettualità. Ha così maturato nel corso della sua carriera, l’idea di una pittura, o meglio di un’arte, che bisogna saper seguire con l’occhio, ma comprendere con la mente in quanto composta da un mondo simbolico pregno di significati da decifrare. E per svelare le verità universali di questo universo che appartengono all’essere umano, l’artista sceglie la donna, che diventa protagonista assoluta, trasformandosi in “Nuova Venere Italica”. La figura femminile viene rappresentata come una eclettica stilizzazione geometrico-lirica, generata da una sintesi tra la scomposizione policletea, fatta di limpida razionalità, da una parte, le grandi dee madri, sculture preistoriche in cui la donna é divinizzata perché procreatrice, dall’altra e infine l’essenzialità del graffitismo contemporaneo. Essa perciò è diventata archetipo, carico di significante, che da sola o in gruppo, é protesa a svelare, e forse a decodificare, le ancestralità, i bisogni più reconditi che da sempre, dalla preistoria alla contemporaneità, percorrono l’essere umano. Batacchi dunque nel corso della sua carriera è arrivato a fondere l’Arte con la Storia, creando un unicum in cui l’opera artistica non solo assume carattere pedagogico, ma diventa nel medesimo tempo ieratica icona il cui valore assoluto resta immutato al mutare della contingenza.

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