Se dovessimo classificare l'Arte, soprattutto quella contemporanea così
multiforme, la potremmo inserire, seguendo una traccia aristotelica,
all'interno di tre sostanziali categorie: la prima intimista, la seconda
sperimentalista e la terza sociale o sociologica. Subito, però, ci accorgeremmo
che queste tipologie non sono a compartimenti stagni, ma fra di loro si possono
intersecare, sovrapporre e aggregare. Ciò avviene perché gli artisti, secondo
le volontà e le necessità interiori o pratiche, decidono di far prevalere l'una
sull'altra oppure le fondono in un costrutto amalgama. E osservando le opere
del maestro Antonio Del Donno si comprende come egli persegua proprio
quest'ultima modalità, tramite la quale, però, l'artista sente il bisogno di
infondere nei suoi lavori un rimando all'attualità, tanto che potremmo palare
di “attualismo deldonniano”, facendo emergere in tal modo da questa unione una
latenza e una propensione verso istanze sociali.
Allora si comprende come per Del
Donno l'arte sia l'unico vero mezzo che permetta la ricostruzione dell'identità
umana, che dunque diviene il soggetto ideale del suo fare artistico. In questa
epoca fluida, come afferma Z. Bauman, nella quale l'uomo ha perso i suoi
riferimenti morali e culturali, l'artista, esaltando le critiche alla società
e scagliandosi contro le negatività attuali, le miserie della vita quotidiana e
false mode che portano all'omologazione, vuole riscattare la società per far sì
che si possa ritrovare la perduta concretezza.
Del Donno dunque ha concepito
l'opera d'arte sul piano teorico come viatico creativo che gli ha permesso di
essere libero da ogni costrizione ed impedimento e capace di generare una
pulsione ed una forza tali da indurre alla comprensione ed alla ponderazione lo
spettatore. Egli ha così creato un personale mezzo espressivo, tra cui spiccano
metafore ed allegorie che lo hanno portato, da un lato, ad iconizzare sia
bidimensionalmente che tridimensiolmanlente (giungendo talvolta alle grandi dimensioni delle installazioni)
i suoi pensieri e le sue riflessioni più interne su un determinato soggetto
ideale o tema contemporaneo, dall'altro, a coinvolgere lo spettatore nel
processo attraverso il quale egli fa emergere in lui la propria conoscenza
nascosta o sopita.
Infatti l'artista grazie alle
metafore, intese come un trasferimento di significato o sostituzione di
essenza, mira a stupire lo spettatore con immagini dalla forte carica
espressiva ed emotiva, mentre usando le
allegorie, in cui qualcosa di astratto viene espresso attraverso un'immagine
concreta, cerca di indirizzarlo verso interpretazioni razionali di ciò che è
sottinteso nell'opera.
E così come la società odierna è
priva di punti fermi, Del Donno per realizzare queste sue istanze intellettuali
non si è fossilizzato su una sola modalità espressiva ed esecutiva, ma si è
servito di una strutturata progettualità mentale, supportata da una consistente
artigianalità costruttiva, unitamente ad un variegato uso di tecniche,
materiali e supporti, che gli ha permesso di far trionfare la funzionalità
necessaria sulla sola e costringente estetica (sia visiva che contenutistica),
e di sentirsi libero di ricercare e di sperimentare. Egli ha creato dunque una
personale maniera di creare le opere, le
quali appaiono sempre attuali ed intrise di armonia ed equilibrio anche quando
si presentano volutamente percorse da crasi e contrasti visivi. Non c'è da
stupirsi dunque se i lavori di Del Donno sembrano apparenti sfondi teatrali in
cui materiali di uso comune - come vetro, legno, metallo, plastica – o figure
geometriche, dalle valenze simboliche, spesso debordanti in accenni
architettonici, campiture o squarci di colori dal timbro espressionista, o ancora fotografie, collage, scritte sono
sapientemente fusi, accostati, modificati e sovrapposti fra loro per dar
vita ad un solo spazio addensato di
pensieri ed impulsi.
Basta quindi osservare un'opera di
Del Donno per capire che ci si trova d'innanzi ad un artista che non si può
ascrivere ad una sola categoria esecutiva/creativa, anzi, ogni qualvolta si
individuano nei suoi lavori rimandi allo spazialismo, all'astrattismo nonché al
simbolismo, li comprendiamo solo in parte. Egli compone un unicum denso di
idee, di atteggiamenti, di ironie, di emozioni, di sensazioni e di intenzioni
che attrae ed affascina lo spettatore, inducendolo ad una interazione istintiva
e cognitiva così forte che favorisce in lui pregne valenze.
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