giovedì 23 giugno 2011

Carlo Marconi

Nato a Venezia, fin dagli anni Cinquanta e per oltre un ventennio ha dipinto nel contesto della pittura veneziana tipica, caratterizzata da una gestualità spregiudicata ed immediata. Per la qualità della sua pittura fu citato in alcune pubblicazioni: D. Villani 800 pittori allo specchio; G. Marussi Le Arti; A. Oberti Arte Italiana per il Mondo; P.Rizzi Artisti 74. E’ stato menzionato in centinaia riviste, pubblicazioni d’arte, quotidiani, cataloghi d’arte tra cui: Bolaffi, Commanducci, il Quadrato, Linea Figurativa, Artisti del Veneto. Ha al suo attivo un migliaio di esposizioni, cento personali, premi e riconoscimenti ufficiali, in Italia e all’estero. Nel corso del tempo ha usato tecniche e materiali senza limiti, creando effetti con elementi contrastanti, scaraventando su qualsiasi supporto vernici, cere, sabbie, colle, malte, acrilici, emulsioni fotografiche e qualsiasi materia colorante usando qualsiasi strumento. Ha percorso svariate esperienze quali: il piattismo dell’immagine, l’astratto con l’automatismo gestuale, la frammentazione action-double, la sfocalizzazione degli oggetti in rapporto al campo visivo dell’uomo. Si è interessato alla quotidianità di quest’ultimo, cogliendolo nei più disparati luoghi quali i fast-food o gli incroci e narrandone i temi principali della sua esistenza, come il dolore, la solitudine, l’angoscia, la morte. Ha percorso il surreale, il geometrico, il fantastico, il realismo esistenziale, la nuova figurazione, proiezioni della memoria. I suoi quadri divengono lo strumento per la satira, la metafora, l’ironia, l’allusione, la smitizzazione. Egli mette in risalto le situazioni negative e soverchianti della società contemporanea sfiorando i modi del Dadaismo e della Pop Art.

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