martedì 5 luglio 2011

Cristina De Franceschi

Le oniriche e fascinose visioni di Cristina De Franceschi sono protese all’ indagine sull’identità della donna e sul ruolo suo nella società contemporanea. Tale analisi non è però diretta: essa si permea di un  forte simbolismo che si svela in modo suadente e mediato. Il soggetto dominante delle sue opere è perciò la figura femminile che, rappresentata con conturbanti sguardi e in suadenti posture, perde la sua concretezza reale per trasformasi in una metafora capace di indurre lo spettatore ad una riflessione meditata si temi cari alla pittrice. Anche l’evanescenza dello spazio, l’indeterminatezza, quasi sfuocata, delle architetture dello sfondo e i melanconici ed atemporali addensamenti atmosferici nei quali è inserita questa allegorica rappresentazione della donna, contribuiscono ad  arricchirne sia l’enigmatica aura sia l’invito alla meditazione. In fine per rendere accattivante questo misterioso viatico, lo fa defluire addolcendolo con un piacevole ed estetico  gioco di contrappunti, prodotto da  sulfurei e, allo stesso tempo,  graffiati, colori che si intersecano e dialogano, quasi per contrasto, con i “barocchismi” della foglia d’oro e ai ricami floreali.                      

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