domenica 29 marzo 2020

Lorella Bertuol

E' proprio vero che l'arte può riservare infinite e gradite sorprese. Essa infatti è come l'amore: ti colpisce quando meno te lo aspetti, senza tener conto dell'età o di nessun'altra cosa, facendoti provare emozioni e sensazioni “forti”. Ma c'è di più! Questo innamoramento è così intenso da portare con sé anche una sorta di carica taumaturgica spesso capace di alleviare anche i momenti più negativi della vita e di  donare la forza per andare sempre avanti. Ciò accade perché l'arte è così inferenziale alla biografia dell'artista da determinarne le azioni, le volontà e, spesso, il destino. Anche la vita di Lorella Bertuol si è incrociata con l'arte, sia sul piano umano che su quello ideale, tanto che le ha permesso di superare sul piano emotivo un periodo buio del suo vissuto e le ha fatto incontrare l'eclettica pittura di Giovanni Boldini, affascinandola letteralmente. L'amore per l'arte le ha quindi permesso di ritrovare l'allegria, la felicità, la gioia di vivere e il desiderio di fare. 
Grazie ad una personale interpretazione del colore, Lorella Bertuol è riuscita sia a concretizzare sulla tela questa positività che l'ha pervasa, sia a liberare la propria fantasia e la propria curiosità. Così facendo, la pittrice ha iniziato un lento percorso creativo, fino a ritornare indietro nel tempo all'età di quando era bambina in cui i ricordi, le esperienze e l'universo immaginario scatenavano in lei non solo l'immaginazione o il sogno, ma permeavano le cose più semplici e quotidiane di rimandi sensibili dai tratti simbolici. Non è un caso quindi che il soggetto ideale che guida la sua produzione pittorica, siano le sue damine. Queste ultime sono infatti da leggersi, oltre che come oggetto che ricorda la fanciullezza, quale materializzazione allegorica di uno stato d'animo interiore, da cui trapelano emozioni. E per avere conferma di ciò, basta osservare i grandi occhi delle damine che affascinano l'osservatore con il loro sguardo intenso, ammaliante, enigmatico e senza tempo nonché  l'uso di una pennellata dinamica, lunga, guizzante che accentua ancora di più questo senso di ritroso nel tempo, tanto che si respirano atmosfere dai tratti ottocenteschi.
Sulla scorta di quanto scritto poc'anzi, appare chiaro che l'intento della pittrice è quello di poter condividere con noi la possibilità di evadere dalla vita contemporanea, attanagliata  dalle  contraddizioni e dalle  negatività, per rifugiarsi in un mondo altro, fatto di sogni e ricordi nel quale possiamo rigenerarci, godere delle emozioni e, come afferma ella stessa, immaginare un mondo migliore

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